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Chirurgia e Implantologia
Chirurgia Implantare - Chirurgia Orale - Chirurgia Computer-Assistita - Maxilo Facciale
IMPLANTOLOGIA DENTALE A CARICO IMMEDIATO
Dire “Implantologia dentale a carico immediato” significa indicare quella tecnica che ci permette di inserire gli impianti dentali in titanio e di “caricarli” ovvero di fissarvi sopra le corone provvisorie o la dentiera definitiva nel caso di un paziente privo di denti, nella stessa seduta o comunque entro 24-48 ore dall’ intervento.
L’implantologia a carico immediato è una moderna tecnica chirurgica tesa alla sostituzione di elementi dentali ormai perduti (a causa dell’azione degenerativa di una malattia, di un trauma subito o semplicemente dell’avanzato stato di età del paziente) mediante l’applicazione nel cavo orale di strumenti protesici.
CHIRURGIA OSSEA RIGENERATIVA
- Ricostruzione ossea verticale e orizzontale della mandibola e del mascellare per risoluzione di gravi atrofie ossee utilizzando tecniche mini invasive;
- mini rialzo o grande rialzo del seno mascellare per ricreare volumi ossei idonei ad una riabilitazione implanto-protesica.
IMPLANTOLOGIA DENTALE: RIGENERATIVA OSSEA GUIDATA IN MANDIBOLA E MASCELLA
La rigenerazione ossea guidata è una tecnica chirurgica che permette, tramite l’utilizzo di materiale di riempimento e membrane, la formazione di nuovo osso al fine di stabilizzare gli impianti e ricreare un aspetto estetico funzionale favorevole.Oggi è possibile il trattamento di edentulie parziali e totali tramite la terapia implantare. Questa può essere eseguita anche quando le dimensione orizzontali e/o verticali dell’osso non lo permetterebbero.
A tale scopo esistono diverse metodiche atte a risolvere la carenza ossea:
• osteoconduzione, ove un materiale di innesto funge da guida nel processo di rigenerazione ossea;
• osteoinduzione in cui dei fattori di crescita stimolano la rigenerazione ossea;
• la distrazione osteogenica in cui una osteotomia chirurgica permette l’allontanamento graduale delle due porzioni ossee con relativa osteoformazione;
• la rigenerazione ossea guidata.
La rigenerazione ossea guidata è una tecnica chirurgica che permette, tramite l’utilizzo di materiale di riempimento e membrane, la formazione di nuovo osso al fine di stabilizzare gli impianti e ricreare un aspetto estetico funzionale favorevole.
Esistono differenti materiali utilizzati a tale scopo, tra di essi il “gold standard” è rappresentato dall’osso autologo, che in ambito ambulatoriale, quale è uno studio dentistico, viene prelevato più comunemente dalla branca montante della mandibola o dalla sinfisi mentoniera. Le altre metodiche, quali il prelievo dalla teca crancia, dalla tibia etc. sono meno utilizzate, il prelievo dalla cresta iliaca necessita di ambiente ospedaliero.
A protezione del materiale di innesto, vengono utilizzate delle membrane che possono essere riassorbibili o non riassorbibili, comprese le griglie in titanio, e la percentuale di successo di sopravvivenza implantare nelle zone trattate con GBR varia dal 92 al 100% a seconda delle varie casistiche.
Procedura chirurgica.Vi sono fondamentalmente due possibilità: l’inserimento degli impianti contestualmente alla rigenerazione ossea e l’inserimento posticipato
alla stessa. La scelta dipende dalla stabilità implantare primaria e quindi dal quantitativo di osso a disposizione in sede di intervento. Se l’impianto è stabile si può posizionare e procedere nella rigenerazione ossea altrimenti prima si rigenera e poi dopo 4-8 mesi si posizionano gli impianti.
Decorso postoperatorio Il paziente deve essere trattato con antibiotici e analgesici non steroidei e una dieta morbida per un paio di settimane.
Conclusioni
Le moderne tecnologie, quali l’analisi tridimensionale della TAC dei mascellari tramite appositi software, permettono di
conoscere esattamente quale situazione il chirurgo dovrà affrontare.
Il Piezosurgery ha aggiunto una metodica di prelievo osseo più controllata e meno invasiva permettendo di ridurre il disagio al paziente.
La GBR è una tecnica ampiamente documentata e predicabile nei risultati.
Tra le controindicazioni merita particolare importanza il fumo di sigarette, il quale è in grado di ridurre la percentuale di successo del 20%. È importante ricordarlo in quanto alla abilità dell’operatore deve aggiungersi un coscienzioso comportamento del paziente.
Il dente si trova inserito nel tessuto osseo in una cavità chiamata alveolo; il dente è connesso all’osso attraverso le fibre parodontali.
Ogni qualvolta si esegue l’estrazione di un dente si assiste ad un inevitabile processo di riassorbimento dell’osso che circonda la radice del dente.
Estrazioni dentali traumatiche, condizioni anatomiche particolari (presenza di un osso molto sottile), e/o utilizzo di protesi rimovibili (scheletrati e dentiere) possono provocare un ulteriore riassorbimento dell’osso. Anche la presenza di infiammazioni dell’apice del dente (granulomi/ascessi) e dei tessuti di sostegno del dente (piorrea) possono determinare importanti processi di riassorbimento dell’osso
alveolare. Infine i gravi traumi (es. da incidenti stradali) possono causare grossi deficit dell’osso alveolare.
Ne consegue che spesso l’inserimento degli impianti endoossei deve essere accompagnato o preceduto da procedure di ricostruzione o
rigenerazione dell’ osso. La rigenerazione dell’osso avviene attraverso l’utilizzo di membrane riassorbibili o non riassorbibili che, appositamente fissate, stabilizzano il coagulo, l’eventuale innesto osseo ed escludono le cellule epiteliali dall’area nella quale deve avvenire la rigenerazione ossea.
Nell’arcata superiore in zona molare e premolare l’osso mascellare è delimitato verso l’alto da una struttura anatomica molto importante, il. seno mascellare. Il seno mascellare è una cavità aerea separata dall’osso alveolare attraverso una struttura anatomica denominata membrana del seno mascellare. Processi di riassorbimento dell’osso mascellare nella zona molare e premolare dell’arcata superiore e la presenza della cavità del seno mascellare possono ridurre l’altezza di osso residuo a pochi millimetri. In questo contesto, l’osso residuo non è sufficiente per accogliere l’inserimento di impianti endoossei .
Tuttavia, si possono utilizzare tecniche di rigenerazione dell’osso che prevedono lo spostamento della membrana del seno mascellare verso l’alto per ricavare uno spazio nel quale è inserito l’innesto di tessuto osseo per favorire la rigenerazione dell’osso. Ciò consente di aumentare
l’altezza di osso a disposizione ed accogliere l’intera lunghezza degli impianti endoossei senza violare questa importante struttura anatomica.
Nell’arcata superiore in corrispondenza del gruppo frontale (da canino a canino) non sono presenti strutture anatomiche che limitano l’altezza di osso residuo necessario per l’inserimento degli impianti (ad eccezione delle cavità nasali comunque distante dalla cresta ossea).
Tuttavia, questa è un’area nella quale la parete ossea vestibolare (parete ossea esterna rivolta verso il labbro) è spesso molto sottile e va frequentemente incontro a processi di riassorbimento. Nel gruppo frontale la difficoltà principale non è tanto inserire gli impianti quanto ottenere un risultato estetico ottimale ovvero rendere le capsule degli impianti indistinguibili dalle corone dei denti naturali. La morfologia dentale è influenzata dalla morfologia gengivale anche in implantologia (vedi sessione “Plastica gengivale & Ceramiche”). Il riassorbimento osseo e la conseguente perdita di volume osseo è sempre seguito da retrazione della gengiva. Se si inserissero gli impianti in un osso riassorbito, i margini gengivali dei denti su impianto si troverebbero ad un livello più alto rispetto ai margini gengivali dei denti naturali. In presenza di marcato riassorbimento dell’osso, la combinazione di tecniche rigenerative dell’osso e d’innesti gengivali è spesso necessaria per ottenere un risultato estetico ideale nei denti anteriori supportati da impianti.
Arcata Inferiore
Nell’ arcata inferiore in zona molare e premolare, l’inserimento degli impianti può essere ostacolato, in presenza di importanti riassorbimenti dell’osso, da una struttura anatomica inviolabile, il nervo alveolare inferiore. Il nervo alveolare inferiore decorre all’interno di un canale situato all’interno dell’osso mandibolare e fuorisce dallo stesso nello spazio compreso tra primo e secondo premolare inferiore.
In presenza di importanti riassorbimenti dell’osso mandibolare in zona molare e premolare, l’altezza di osso residuo, delimitato in basso dal
nervo alveolare inferiore, può essere limitata a pochi millimetri. In questo scenario, le tecniche di rigenerazione guidata dell’osso sono indispensabili per poter inserire gli impianti.
Se il riassorbimento è particolarmente marcato, può essere richiesto un primo intervento di rigenerazione dell’osso ed un secondo intervento, a distanza di circa 6 mesi, di inserimento degli impianti.
Qualora il difetto osseo fosse meno grave, si possono inserire gli impianti lasciando una parte degli stessi esposta (non affondata nell’osso) e, attraverso sofisticate tecniche di rigenerazione guidata dell’osso, ricostruire la porzione di osso mancante. La porzione anteriore dell’ arcata inferiore (da primo premolare a primo premolare inferiore) è una zona priva di strutture anatomiche inviolabili. È un’area nella quale si possono inserire gli impianti anche in presenza di importanti riassorbimenti dell’osso mandibolare.
Spesso l’area che va da primo premolare a primo premolare inferiore viene sfruttata per inserire impianti anche in pazienti edentuli portatori di dentiera in modo da stabilizzare la stessa attraverso l’ancoraggio implantare.
Servizi di implantologia dentale/orale:
- implantologia dentale: inserimento di impianti osteointegrati per il ripristino di elementi dentari mancanti o gravemente compromessi;
- implantologia dentale: inserimento di impianti osteointegrati per la stabilizzazione di protesi totali;
- implantologia dentale: inserimento di impianti osteointegranti a scopo ortodontico.